Teatro Cucinelli di Solomeo: presentata la nuova stagione 2022-2023

teatro cucinelli otello

E’ stata presentata martedì 18 Ottobre la stagione teatrale del Teatro Cucinelli di Solomeo dal direttore Nino Marino e Federica Cucinelli.

E’ proprio il Direttore a presentare questa stagione tanto attesa, che torna per conquistare in modo sopraffino, come sempre fatto, un pubblico esigente, con una programmazione curata da Bianca Maria Ragni e per la danza da Marco Betti.

Sono dieci appuntamenti ricercati e raffinati con un respiro internazionale dove si vuole omaggiare i grandi nomi del teatro, le nuove generazioni e il mondo della danza, come ormai il teatro Cucinelli ci ha abituato.

Ad aprire la stagione sarà Otello, un classico di Shakespeare prodotto dal teatro Stabile dell’Umbria che, con un cast tutto al femminile, ha l’aspirazione di far tornare il dramma all’origine del suo scritto, nel corso degli anni sempre più l’Otello è stato identificato come il dramma che parla della violenza femminicida guidata dall’accecante possessività maschile, ed è proprio con un cast tutto al femminile che si vuole estirpare questa “scrittura” consumata e “banalizzante” di un Otello che invece vuole parlare del male come forma dell’essere in quanto tale, noi accogliamo la sfida e attendiamo gli appuntamenti che vedranno il debutto da giovedì 20 a sabato 22 Ottobre.

Si prosegue poi con un cartellone molto vario: da Dante con il XXXIII canto del Paradiso ad un  grande, atteso appuntamento di danza con un lavoro del maestro coreografo e danzatore Saburo Teshigawara dal titolo ”Adagio”, vincitore del Leone d’Oro alla carriera alla biennale di Venezia: ”Coraggioso, straordinario, sensibile ed elettrizzante… spirito pionieristico… la sua immensa tecnica e la sua padronanza di mezzi danno luogo a lavori che oltrepassano i confini scivolando attraverso i generi (queste alcune delle parole di commento di Wayne McGregor, direttore Biennale Danza).

Gli appuntamenti continueranno con lustro passando da poesia a musica con ospiti d’eccellenza come Corrado Augias e Massimo Dapporto. Non dimenticando di avvicinare a questo meraviglioso mondo i bambini con “L’isola del tesoro” arrivando a chiudere il palinsesto con un nome stupefacente, Dominique Blanque, in uno dei testi più profondi della letteratura del dopo guerra: “La Douleur”.

Finalmente si torna a rivivere il Teatro di Cucinelli di Solomeo, perla incastrata in un borgo dove bellezza ed armonia permeano l’aria che si respira.

Sonia Lustrino

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